Come… gestire i renodi parametrici

 

In CSE è possibile applicare a un renodo uno dei renodi parametrici (PRenodi) presenti in archivio e compatibili con il nodo corrente. CSE dispone di un archivio, che può essere ulteriormente ampliato dall'utente salvando nuovi renodi parametrici.

 

 I PRenodi sono la generalizzazione parametrica dei Renodi.

 Nella costruzione di un Renodo le dimensioni degli oggetti sono descritte mediante numeri, e così i loro spostamenti o le loro rotazioni. Anche il numero dei bulloni o il loro diametro o la sezione di gola dei cordoni (ecc.) sono definiti da numeri.

 Nella costruzione di un PRenodo è ancora possibile definire le dimensioni o le posizioni, o gli spostamenti e le rotazioni, o il numero di bulloni o il loro diametro o le sezioni di gola dei cordoni (ecc.) mediante numeri, ma normalmente tutte queste grandezze vengono definite mediante formule che utilizzano le variabili del Renodo. Ad esempio uno spessore di un piatto potrà essere "1,5 volte lo spessore dell'ala della membratura master" (1.5*m1.tf), ed una traslazione potrà essere pari a "due volte l'altezza della sezione del master" (2. * m1.h) o di qualsiasi altra membratura, o, ancora, "due volte la base del piatto P1" (2.*P1.b), precedentemente definito anch'esso in forma parametrica.

 

 Nel corso della registrazione di un PRenodo o nel corso della sua successiva assegnazione le unità di misura sono automaticamente portate dal programma a (N, mm) ed unità derivate. Al termine della registrazione del PRenodo o al termine della sua assegnazione le unità sono automaticamente riportate ai valori originari. All'interno delle espressioni parametriche è possibile indicare valori costanti impiegando altre unità di misura utilizzando le variabili globali associate alle unità stesse, come in "100*gl.kip" (si veda unità).

 

 La possibilità di definire PRenodi dà questi fondamentali risultati:

 

1.La possibilità di costruire famiglie di nodi secondo certe regole di costruzione gradite al progettista, che si creerà nel tempo la sua Nodoteca.

2.La possibilità di costruire quasi istantaneamente Renodi richiamando dalla Nodoteca i PRenodi memorizzati, ed assegnando uno di quelli pertinenti al Renodo (vuoto) che si ha sottomano.

3.La possibilità di adattare perfezionandole le istruzioni registrate per definire un PRenodo, editando i singoli comandi registrati in sede di assegnazione del PRenodo al Renodo vuoto sottomano.

 

 La aggiunta e la gestione dei PRenodi potenzia enormemente il raggio di azione di CSE.

 

 

Relativamente al PRenodo c'è da sapere che è possibile:

 

1.Assegnare un PRenodo esistente in libreria ad un Renodo vuoto.

2.Gestire l'archivio dei PRenodi esistenti.

3.Registrare e salvare nuovi Prenodi a proprio piacimento.

 

 

Assegnazione di un PRenodo

 

 Il comando per l'assegnazione di un PRenodo al renodo corrente è Assegna PRenodo nel menu renodo. E' necessario che il renodo sia vuoto, cioè nella sua condizione iniziale, e che nell'archivio dei PRenodi ve ne sia almeno uno applicabile al renodo corrente. Eseguito il comando, si accede a un dialogo che riporta la lista di tutti i PRenodi applicabili al renodo corrente. Scelto il PRenodo desiderato, è possibile applicarlo in modo totalmente automatico o modificandone alcuni parametri, attraverso un opportuno dialogo. Al termine delle operazioni il renodo risulterà automaticamente costruito in funzione del renodo parametrico scelto, delle eventuali modifiche fatte dall'utente e delle caratteristiche delle membrature presenti nel renodo.

 

NOTA: l'applicazione di un PRenodo può comportare la rinumerazione delle membrature del renodo.

 

 Vengono di seguito descritte le operazioni di gestione dell'archivio dei PRenodi e di registrazione di nuovi PRenodi. Poiché si tratta di un utilizzo avanzato di CSE, si consiglia di avvalersene solo dopo aver conseguito una buona familiarità con il programma.

 

 

Gestione dell'archivio dei renodi parametrici (solo versione FULL)

 

 La gestione dell'archivio viene fatta attraverso il comando Archivio nel menu PRenodo. All'esecuzione del comando compare un dialogo in cui è possibile eseguire le seguenti operazioni:

 

associare nuove immagini a PRenodi esistenti;

eliminare PRenodi;

duplicare PRenodi;

modificare PRenodi in forma alfanumerica

aggiungere nuovi PRenodi via file di testo;

stampare l'archivio in un file di testo.

 

Per un'approfondita descrizione delle funzionalità si rimanda alla descrizione del dialogo stesso.

 

 

Registrazione e salvataggio di un PRenodo (solo versione FULL)

 

 E' possibile salvare in forma parametrica un renodo "registrandolo" mentre lo si costruisce manualmente, in modo da aggiungerlo all'archivio e poterlo applicare in seguito ad altri renodi simili. La registrazione di un PRenodo richiede una particolare cura da parte dell'utente, in quanto tutte le operazioni vengono registrate. Durante la costruzione, infatti, degli oggetti possono essere aggiunti, eliminati, riaggiunti, nuovamente eliminati, ecc.: se normalmente ciò non ha alcuna ripercussione sul renodo, durante la registrazione comporta la memorizzazione di aggiunte, eliminazioni, riaggiunte, ecc. che sono inutili in funzione del risultato finale.

 La registrazione di un PRenodo avviene costruendo il Renodo sottostante. A tale fine sono disponibili tutti i normali comandi di Renodo, ma questi sono versioni speciali (invocate solo quando si sta registrando un PRenodo) e accettano in generale formule e non solo numeri.

 Tanto più la costruzione di un renodo durante la registrazione è lineare e pulita, tanto più sarà limitato il numero di operazioni memorizzate. In generale non è infatti possibile rimuovere una o più operazioni memorizzate dalla sequenza di un PRenodo, anche quando una comporta l'annullamento dell'altra: ad esempio, se un oggetto viene aggiunto e poi eliminato, le due operazioni devono necessariamente essere memorizzate, perché tra l'aggiunta del pezzo e la sua cancellazione uno dei suoi parametri potrebbe essere stato usato per definire un altro oggetto; la definizione di questo secondo oggetto non può quindi prescindere dalla presenza del primo, anche se in seguito verrà eliminato. Qualora delle operazioni possano essere effettivamente eliminate dalla "memoria" del PRenodo senza comportare alterazioni alla sequenza costruttiva del PRenodo stesso, l'utente potrà rimuoverle in seguito attraverso la gestione dell'archivio dei renodi parametrici. Per analoghe motivazioni, durante la registrazione di un PRenodo non è possibile usare il comando Edit-Annulla per annullare l'ultima operazione o le ultime operazioni eseguite.

 

 Il comando PRenodo-Nuovo, disponibile se il renodo corrente è vuoto, consente di memorizzare tutte le operazioni che si fanno sul collegamento, in modo che poi possano essere rieseguite in automatico da CSE su renodi simili. Una volta eseguito il comando si accede a un dialogo in cui si possono definire il nome, una descrizione e altre caratteristiche di base del collegamento, dopodiché il renodo va costruito normalmente (si veda Come cominciare a costruire i renodi) con la differenza che le quote degli oggetti e le altre dimensioni fornite vanno definite in via parametrica anziché numerica (come descritto più avanti).

 Durante la registrazione è possibile salvare l'immagine corrente della vista grafica di CSE e associarla al PRenodo con il comando Aggiungi immagine (l'immagine viene salvata nella cartella di installazione del programma).

 Terminata la costruzione del renodo parametrico, lo si salva con il comando PRenodo-Salva: tale renodo parametrico sarà aggiunto all'archivio e sarà applicabile in seguito ad altri renodi simili.

 

 

Definizione delle quote in forma parametrica

 

 Affinché il PRenodo che si sta registrando possa essere applicato in seguito anche ad altri renodi simili, è necessario che le quote siano definite in forma parametrica: ciascuna quota, anziché essere espressa con un numero decimale nelle unità di misura correnti, ad esempio 30.5(mm), va espressa in forma parametrica con una stringa che può contenere numeri adimensionali e variabili: ad esempio 2*m1.h indica due volte l'altezza della membratura m1.

 Se abbiamo ad esempio una piastra di testa saldata a un profilo ad H e vogliamo che il suo spessore sia pari a 1,5 volte lo spessore della flangia del profilo, definiremo nella casella relativa allo spessore della piastra la formula m1.tf * 1.5, dove m1.tf è lo spessore della flangia della membratura m1. Supponiamo che nel renodo corrente il profilo della membratura m1 sia HEB300, che ha flange spesse 19mm: verrà aggiunta una piastra spessa 19*1,5=28,5mm. Lo spessore sarà però salvato in forma parametrica, e se in seguito andremo ad assegnare il prenodo che abbiamo registrato a un renodo in cui c'è un profilo HEM200, che ha flange spesse 15mm, la piastra aggiunta automaticamente avrà uno spessore pari a 15*1,5=22,5mm.

 

NOTA: nei dialoghi, le caselle in cui possono essere introdotti dati in forma parametrica hanno un bordo più spesso, come mostrato nell'immagine seguente.

 

DLG_PARAM_BOX

Casella per variabile (sopra) e casella per dato numerico (sotto)

 

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