Note di rilascio: versione 8.60, 10 Dicembre 2018

 

La versione 8.60 aggiunge le seguenti funzionalità al programma:

 

1)E' stato aggiunto il nuovo comando File-Variabili Utente. Grazie a questo comando si possono definire e memorizzare una volta per tutte delle variabili che possono essere usate nei diversi renodi di uno stesso modello o anche in modelli diversi. Ciò vi consentirà di creare un "dizionario" unico per il vostro uso interno. Le variabili sono memorizzate nel file binario “user_variables.var” collocato nella cartella di installazione di CSE. Ogni volta che è ri-costruito o modificato un renodo, le variabili globali sono aggiunte per prime. Ciò non è cambiato. La modifica è che ora subito dopo al renodo vengono aggiunte anche le variabili utente globali, prima delle variabili standard (m1.fy, m1.h e così via) e prima delle variabili utente (non globali). In questo modo le variabili utente (non globali) possono utilizzare le variabili utente globali all'interno delle loro definizioni. I nomi delle variabili utente globali devono iniziare per “gl.”. Questa condizione potrebbe essere rilasciata, ma è utile tenerla per rendere meno probabili conflitti di nome. Se un modello che fa uso (referenzia) variabili utente globali è copiato da un pc a un altro, lo stesso file  “user_variables.var” deve essere presente nella cartella di installazione di CSE. In altre parole, questo file deve essere in comune su tutti i vostri pc dove usate CSE. Altrimenti le variabili utente che referenziano le variabili utente globali non saranno valutate correttamente (non sarà possibile valutarle) dato che mancheranno o saranno diverse le variabili utente globali. Mettete a punto il vostro dizionario e siate certi che sia mantenuto coerente. Al momento la modifica di queste variabili globali è consentita senza restrizioni. Sostituire il file ha lo stesso effetto di sostituire le variabili con il comando File-Variabili Utente.

2)E' stato aggiunto il nuovo comando Verifiche-Esporta! Il comando è accessibile solo dopo che siano state eseguite le verifiche e scrive un file con i risultati di inviluppo. In un prossimo futuro sarà anche aggiunto il comando Verifiche-Importa! che farà leggere questo stesso file possibilmente importando i risultati ottenuti da altri programmi o procedure. Il formato è molto chiaro e non necessita di particolari spiegazioni. Per il momento il file elenca solo i risultati di inviluppo. Lo scopo in seguito sarà trasformare questo file di testo in un file binario con i risultati, nel formato CSE, esattamente come con il comando Verifiche-Esporta! si trasforma i risultati del file binario in un file di testo.

3)I comandi Bfem-Compara-Crea Targa, Bfem-Compara-Crea Info, Bfem-Compara-Compara (con CSE) and Bfem-Compara-Compara (con txt) sono tutti stati aggiunti nel sotto Menu BFem-Compara. Questi comandi sono cloni dei simili comandi in Sargon, ed usano una teoria che è stata descritta nel Capitolo 7 del volume Validazione Strutturale, Paolo Rugarli, EPC Libri, 2014. Lo scopo di questi comandi è comprendere immediatamente se un modello BFEM è eguale a un altro o no. E, se non lo è, le ragioni delle differenze. Per fare questo, viene creato un file con una "targa" (o firma) che contiene dati codificati mediante l'uso di numeri primi e teoria della probabilità così da creare un marcatore unico per la struttura in esame, indipendentemente da quanto sia complessa e vasta (la dimensione della targa dipende solo dal numero dei casi di carico).  Se vengono creati i file targa di due modelli BFEM  (Crea targa), essi possono poi essere comparati, e così possono essere trovate le differenze tra due modelli BFEM. Ciò viene fatto mediante il comando Compara con (txt) che compara il file di targa scelto dall'utente su disco, al file di targa del modello correntemente aperto. Il comando Compara con CSE, è simile, ma anziché leggere un file di targa, esso legge direttamente un file CSE, diverso da quello correntemente aperto. Dopo di che viene immediatamente creato ed aperto un file di testo che spiega le differenze tra i due modelli. Infine, dato che la targa non è pensata per essere letta da umani, può essere creato un file informativo leggibile da umani, il quale enumera in modo leggibile le varie caratteristiche del modello BFEM corrente (comando Crea Info). Il significato dei campi del file è spiegato nel Capitolo 7 del libro citato. In generale le caratteristiche del modello sono indici numerici che non hanno necessariamente un significato fisico ma che aiutano a marcare in modo univoco un dato modello BFEM. Qual è l'uso di tutto questo? Comprendere se e dove il Vostro Cliente ha cambiato il suo modello originario, o comprendere se un modello obiettivo usato per fini di validazione è veramente identico ad un altro che si sta testando.

4)La routine che legge il file STD (Staad) è ora in grado di decodificare la presenza di “COMBINATION LOAD CASES” spesso associati ad analisi non lineari.  Il file STD deve risiedere dove risiede il file .STD.TXT. Questi casi di carico speciali sono aggiunti ai casi di carico del modello, come già avveniva in precedenza. Anche i loro risultati in forma binaria sono letti e salvati nei file binari con i risultati “model.ddb” “model.sdb” e “model.rdb”. Ciò che è nuovo è che per ognuno di questi casi di carico (supponiamo di considerare come esempio il numero 37) viene aggiunta una combinazione di carico che si riferisce solo a quel singolo caso di carico numero 37, con un fattore moltiplicativo pari a 1.0. La combinazione non tiene in conto i fattori associati ai singoli casi di carico che sono stati usati per generare il caso 37, perché l'analisi può essere non lineare. I risultati del caso di carico (e quindi della combinazione) sono letti direttamente nel file STD.TXT e immagazzinati nel file binario. Nel corso della esecuzione, il risultato della combinazione sarà identico a quello del caso di carico dato che quel caso di carico è l'unico con un fattore non nullo e pari a 1.0.

5)E' stato aggiunta la nuova lavorazione, molto utile, Taglia con piano, che usa una faccia del modello per definire un piano usato poi per tagliar via una parte dell'oggetto che riceve la lavorazione (l'oggetto selezionato, che riceverà la lavorazione viene tagliato dal piano). La lavorazione è anche disponibile nelle parametrizzazioni.  La normale positiva delle facce punta verso l'esterno del solido a cui appartengono. La parti dell'oggetto selezionato poste nel semispazio positivo della faccia scelta saranno tenute, le altre saranno tagliate via.

6)Ci è stato chiesto di invertire il significato di Zoom In e Zoom Out nell'uso con la rotellina del mouse, per compatibilità con Autocad(c)  e altri programmi.

7)Questa nuova versione (8.60) è l'ultima che sarà compilata con VS2010. La prossima, in Gennaio, sarà compilata con VS2017. Ciò aumenterà la compatibilità con W10 e i più recenti sistemi operativi.

 

 

Si segnalano inoltre le seguenti modifiche e correzioni:

 

Nel dialogo con le informazioni suppletive per il renodo è ora possibile fermare il calcolo del tempo trascorso in un renodo.

Evitata una possibile ragione di crash nella genrazione del report.

La ricerca dei JNodi è stata modificata. Ora è opzionalmente possibile richiedere se tener conto della natura del master per individuare JNodi identici/diversi.

E' ora possibile specificare una password per la modifica dei PRenodi. A ciascun PRenodo può essere assegnata una password di modifica. In seguito per modificare il PRenodo sarà necessario introdurre la password.

Sono state aggiunte le variabili predefinite standard, per le membrature, Nmax, Nmin, ... M3max, M3min. Queste variabili sono ora valutate prima delle verifiche quando vengono fissate le forze applicate alle membrature e quindi possono essere impiegate per predimensionare parametricamente i renodi, molto prima delle verifiche vere e proprie.

Corretto problema valutazioni variabili intere esistente solo nella preview sul loro valore.

Corretto problema di refreshing di variabili relative a blocco vincolo (vecchio nome variabili |---|, ora CBLK).

Durante la parametrizzazione la copia sull'asse di una membratura dava invece una traslazione.

Per le bullonature le variabili .Nmax, .Vmax, .MtMaxE, .MtMaxP sono state rinominate .Nlim, .Vlim, eccetera.

E' stato aumentato a 10 il possibile numero di "else if" nella definizione delle variabili con if.

E' stata migliorata la gestione delle bullonature con bullone singolo (non perni) che potevano dare labilità.

E' stata inibita la modifica della posizione in uscita dalla modifica di membrature.

E' stato corretto un problema nella importazione di modelli Staad in casi particolari, relativo alla orientazione degli elementi beam.

E' stato rimosso un problema relativo alla importazione delle forze dai file MIDAS (segno azione assiale elementi beam).

 

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