VERIFICHE LIBERE

 

 

1. Introduzione

2. Variabili e espressioni

3. Le variabili predefinite

4. Le variabili aggiuntive

5. Le condizioni

4. La struttura delle verifiche

5. Le informazioni disponibili dopo le verifiche

 

 

1. INTRODUZIONE

 

A partire dalla versione 15.50, rilasciata nel dicembre 2022, sono possibili le verifiche libere. Si intende, con ciò, la possibilità di far eseguire al programma delle verifiche del tutto particolari, definite e descritte in modo libero dall'utente.

Ciò apre molte possibilità, in quanto con questo sistema è possibile eseguire:

 

verifiche non coperte dai verificatori automatici

verifiche con normative diverse (in teoria è possibile scriversi le verifiche per qualsiasi normativa)

speciali verifiche problem-dependent

 

Non servono capacità di programmazione, il programma interpreta formule scritte con le ordinarie regole.

I comandi relativi a questa nuova funzionalità si trovano nel menu Post-Verifiche Libere, o per la interfaccia con Ribbon, il Post-1.

Le verifiche libere sono abilitate per quegli utenti che hanno la abilitazione ad almeno un modulo di verifica. Non sono abiolitate per gli utenti del solo Sargon Static.

 

 

 

2. VARIABILI E ESPRESSIONI

 

Una variabile ha un nome e una espressione che la definisce che può essere anche solo numerica. Come separatore decimale si usa il punto ".".

Una variabile deve anche avere una dimensione, ovvero occorre specificare la sua dimensione fisica (lunghezza, superficie, volume, forza, coppia, ecc).

 

In Sargon le variabili possono avere qualsiasi nome, ma si consiglia abbiano un nome di questo tipo: GRUPPO.NOME. Dove:

GRUPPO è un delimitatore che aiuta a capire il senso della variabile.

NOME è il vero e proprio nome della variabile.

 

Il gruppo può essere convenientemente espresso come sottogruppi delimitati dal cambio tra maiuscola e minuscola, e lo stesso il nome. Ad esempio: "El.MlimP".

Non possono esistere variabili con nome identico.

 

Un caso speciale di variabili sono le "variabili con if". Le variabili con if non sono direttamente definite da un nome eguale a una espressione, ma sono definite da una serie di condizioni del tipo:

 

IF(condizione1)                variabile = ESPRESSIONE1

ELSEIF(condizione 2)        variabile = ESPRESSIONE2

ELSEIF(condizione 3)        variabile = ESPRESSIONE3

ELSEIF(condizione 4)        variabile = ESPRESSIONE4

ELSEIF(condizione 5)        variabile = ESPRESSIONE5

ELSEIF(condizione 6)        variabile = ESPRESSIONE6

ELSEIF(condizione 7)        variabile = ESPRESSIONE7

ELSEIF(condizione 8)        variabile = ESPRESSIONE8

ELSEIF(condizione 9)        variabile = ESPRESSIONE9

ELSE                                        variabile = ESPRESSIONE10

 

Il numero degli ELSEIF può variare da zero a un massimo di otto.

Le condizioni sono particolari espressioni, di solito disequazioni, che possono essere vere o false.

 

Le espressioni sono relazioni tra variabili che usano:

 

Le parentesi tonde

Gli operatori +-*/^ con gli ordinari significati di somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione, elevazione a potenza.

Gli operatori ?, ! che hanno il seguente significato:

o?:                a?b        ritorna 1 se a è eguale ab 0 in caso contrario.

o!:                a!b        ritorna 1 se a è diverso da b, 0 in caso contrario        

 

Funzioni di libreria che qui vengono enumerate:

 

ornd        (a)                        arrotonda a all'intero

opow(a, b)                        a elevato alla b

ohyp(a, b)                        radice quadrata di a2+b2.

omax(a, b)                        massimo tra a e b

omax(a, b, c, d)                massimo tra a, b, c, d (numero arbitrario di elementi)

omin(a, b)                        minimo tra a e b

omin(a, b, c, d)                minimo tra a, b, c, d (numero arbitrario di elementi)

orad(a)                        radianti corrispondenti all'angolo a in gradi

odeg(a)                        gradi corrispondenti all'angolo a in radianti

oflo(a)                        arrotonda verso il basso

ocei(a)                        arrotonda verso l'alto

oabs(a)                        valore assoluto di a

otan(a)                        tangente di a (a in radianti)

ocos(a)                        coseno di a, a in radianti

osin(a)                        seno di a, a in radianti

odtan(a)                tangente di a, a in gradi

odcos(a)                coseno di a, a in gradi

odsin(a)                seno di a, a in gradi

ochia(l)                valore di c secondo ec3, curva di stabilità a, per snellezza adimensionale l

ochib(l)                valore di c secondo ec3, curva di stabilità b, per snellezza adimensionale l

ochic(l)                valore di c secondo ec3, curva di stabilità c, per snellezza adimensionale l

ochid(l)                valore di c secondo ec3, curva di stabilità d, per snellezza adimensionale l

ovmis(s, t)                sforzo di Von Mises di sigma s, e tau t (sqrt(s2+3t2))

oflor(a, b)                arrotondamento di a al multiplo di b inferiore

oceil(a, b)                arrotondamento di a al multiplo di b superiore

ocube(a)                cubo di a

osqre(a)                quadrato di a

otanh(a)                tangente iperbolica di a

ocosh(a)                coseno iperbolico di a

osinh(a)                seno iperbolico di a

orad4(a)                radice quartica di a

orad3(a)                radice cubica di a

orad2(a)                radice quadrata di a

osqrt(a)                radice quadrata di a

oradq(a)                radice quadrata di a

ologe(a)                logaritmo in base e di a

oatan(a)                arco tangente di a (restituisce radianti)

oacos(a)                arco coseno di a (restituisce radianti)

oasin(a)                arco seno di a (restituisce radianti)

 

E' quindi possibile ad esempio scrivere:

 

Nd.x = sqre(Pk.r * cos(Pk.a))

 

 

3. LE VARIABILI PREDEFINITE

 

Per favorire la definizione di nuove variabili, ogni modello Sargon ha al suo interno, definite automaticamente, un certo numero di variabili predefinite, che non possono essere cancellate o modificate.

 

gl.

Un primo insieme di variabili predefinite sono dette "globali" e hanno nome che comincia per "gl.". Si tratta di variabili utili come pi-greco, il seno e il coseno di angoli notevoli, le unità di misura o i fattori di sicurezza.

Queste variabili hanno un ben preciso valore numerico che non cambia.

 

Nd.

Un secondo insieme è dato da variabili nodali. Esse sono solo 12i e precisamente:

Nd.x                coordinata x

Nd.y                coordinata y

Nd.z                coordinata z

Nd.u                traslazione in direzione x

Nd.v                traslazione in direzione y

Nd.w                traslazione in direzione z

Nd.Rx                reazione vincolare (o residuo) forza in direzione x

Nd.Ry                reazione vincolare (o residuo) forza in direzione y

Nd.Rz                reazione vincolare (o residuo) forza in direzione z

Nd.Mx                reazione vincolare (o residuo) momento asse x

Nd.My                reazione vincolare (o residuo) momento asse y

Nd.Mz                reazione vincolare (o residuo) momento asse z

 

Si potrebbe credere utile distinguere le variabili da nodo a nodo, definendo ad esempio variabili Nd1., Nd2., Nd3., sino al numero totale di nodi.

In realtà questo approccio:

Comporta la aggiunta di un enorme numero di variabili che potrebbero non essere necessarie, appesantendo inutilmente il modello.

Comporta la difficoltà di riferirsi con le verifiche a molti nodi, e non a un solo nodo per volta. In teoria bisognerebbe scrivere tante verifiche quanti i nodi di interesse.

 

Nota bene:

Queste considerazioni sono molto importanti e si applicano anche alle variabili associate agli elementi, ai materiali ed alle sezioni trasversali.

 

Anziché definire tantissime variabili, nodo per nodo Sargon:

 

Aggiunge poche variabili con prefisso Nd. ad indicare che sono variabili nodali, che assumono valori diversi da nodo a nodo e, per le reazioni e gli spostamenti, anche da combinazione a combinazione.

Nel corso delle verifiche, considerando ogni nodo di interesse, prima di eseguire le verifiche su quel nodo, le variabili Nd. saranno attualizzate con il valore pertinente di quel nodo.

 

Ciò implica che il valore numerico di queste variabili sia valido nodo per nodo solo nel corso delle verifiche. Al di fuori di esse ci si riferisce genericamente a "un nodo". Al termine delle verifiche i valori impostati restano quelli dell'ultimo nodo considerato.

I valori delle verifiche, però, saranno correttamente valutati considerando il valore delle variabili pertinente a ciascun nodo.

 

Se ad esempio una verifica di spostamento è scritta

 

sqrt(Nd.u^2+Nd.v^2) < Nd.z / 1000

e va applicata ai nodi 987 e 1234:

Prima di valutare la verifica per il nodo 987, in una certa combinazione, i valori delle variabili Nd.x, Nd.y, Nd.z, Nd.u, Nd.v, Nd.w, Nd.Rx, Nd.Ry, Nd.Rz, Nd.Mx, Nd.My, Nd.Mz saranno cambiati da Sargon in modo automatico, ponendoli eguali ai pertinenti valori del nodo 987 nella combinazione indicata.

Poi sarà eseguita la verifica vera e propria, avendo quindi per la variabili Nd i valori pertinenti.

 

Questo meccanismo si applica a tutte le variabili che dipendono dalla entità/combinazione/sezione alla quale si riferiscono.

Mt.

Sono le variabili associate al materiale. Esse sono le seguenti:

interf_vecmt

Tutte queste variabili hanno valori diversi da materiale a materiale.

 

Cs.

Sono le variabili associate alle sezioni trasversali, esse sono:

interf_veccs

Tutte queste variabili hanno valori diversi da sezione a sezione.

Il significato di molte variabili è chiaro, per alcune di esse sono necessarie delle spiegazioni:

Cs.Type: è il tipo della sezione trasversale, di seguito i tipi più frequenti:

o1                sezione laminata a I o H

o2                Ipn

o3                UPN

o4                Angolari laminati

o5                T laminate (lati trastremati)

o6                Rettangolari

o7                Circolari e circolari cave

o9                I o H saldate

o10                L a spigoli vivi (saldate)

o11                U a spigoli vivi (saldate)

o12                T a spigoli vivi (saldate)

o13                Cassone

o15                [] UPN

o16                ][ UPN

o22                _||_ angolari

o23                2 angolari a croce

o24                4 angolari a croce

o25                totalmente generiche

o26                RHS

o27                Composte generiche

o28                Formate a freddo generiche

o29                Formate a freddo a Omega

o30                Formate a freddo a U

o31                Formate a freddo a Z

o32                Formate a freddo a L

o33                ][ formate a freddo

o34                Formate da poligoni

o35                T laminate tagliate da I o H

o36                Asb (I o H laminate a flange diseguali)

o37                PFC (U laminate con flange parallele)

Cs.Id        :                è un identificatore univoco e numerico delle sezioni trasversali. 1xxx IPE, 2xxx HEA, 3xxx HEB, 4xxx HEM.

Da Cs.h a Cs.r1:        si tratta delle quote delle sezioni trasversali. Per certi tipi certe variabili non hanno senso ad esempio per il tipo 1 (sezioni a I o H), Cs.D.

 

El.

 

Sono variabili che si riferiscono:

1.A elementi biella (Tr);

2.A elementi trave (Be);

3.A superelementi (Su);

 

Tutte queste variabili hanno valori diversi da elemento a elemento.

Le variabili sono:

 

interf_vecel

 

Valgono le seguenti osservazioni:

 

Risulta per ogni elemento El.CsType = Cs.Type

Le variabili "el" e "pl" dipendono dall'elemento ma non dalla combinazione.

Le variabili Ns, T2s, T3s, M1s, M2s, M3s cambiano con il cambiare dell'elemento, della combinazione e della sezione lungo l'elemento. Il numero di sezioni da considerare è quello del comando Numero Sezioni.

Nten e Ncom sono numeri positivi e indicano la trazione o la compressione in un certo elemento in una certa combinazione.

Le variabili Nabs, T2abs, T3abs, M1abs, M2abs, M3abs, sono numeri positivi e indicano il massimo valore assoluto della sollecitazione lungo l'elemento.

IsM2Lin e IsM3Lin valgono 1 se l'andamento del momento M2 o M3, rispettivamente, è lineare, 0 se è non lineare, da un estremo all'altro dell'elemento.

La variabili "max" indicano il massimo in senso algebrico lungo l'elemento, in una certa combinazione

Le variabili "min" indicano il minimo in senso algebrico lungo l'elemento, in una certa combinazione

Le variabili M2i, M3i indicano il corrispondente momento all'inizio dell'elemento.

Le variabili M2j, M3j indicano il corrispondente momento alla fine dell'elemento.

Le variabili M2m, M3m indicano il corrispondente momento in mezzeria dell'elemento.

 

4. LE VARIABILI AGGIUNTIVE

 

L'utente può definire variabili aggiuntive rispetto a quelle create automaticamente dal programma (ovvero pre-definite). Per fare questo sono disponibili i due comandi Aggiungi Variabile e Aggiungi Variabile con If. Le variabili aggiunte possono in seguito essere modificate (Modifica Variabile o Condizione) o eliminate (Elimina).

Le variabili aggiuntive sono definite da un nome, che dovrebbe avere un formato tipo GRUPPO.NOME. GRUPPO dovrebbe essere una breve sigla alfanumerica, che spiega il senso o lo scopo della variabile.

Si sconsiglia l'uso di nomi del tipo GRUPPO1.GRUPPO2.NOME.

Le variabili non devono avere lo stesso nome di altre variabili esistenti.

La definizione di una variabile può fare uso, nella espressione pertinente:

 

di tutte le variabili pre-definite;

di tutte le variabili aggiuntive aggiunte prima di quella corrente.

 

Si consiglia di usare espressioni non troppo lunghe per non creare problemi di spazio nelle tabelle dei report. Eventualmente usare più variabili.

 

Una variabile può fare uso nella sua definizione di variabili predefinite o aggiuntive il cui valore cambi da nodo a nodo, e/o da elemento a elemento e/o da combinazione a combinazione e/o da sezione trasversale o materiale a sezione trasversale o materiale. In questo caso, il valore attuale di quella variabile sarà aggiornato "a cascata" a valle della ridefinizione dei valori delle variabili delle quali fa uso.

 

Nella decodifica dei nomi, e nella resa nei report, si tenga presente che la variabile GRUPPO.NOME viene restituita nei report come NOMEGRUPPO.

 

Di seguito si dà un esempio: la definizione di variabili aggiuntive per la classificazione di profili di vari tipi a compressione secondo EC3. Si usa il formato con cui si possono esportare file di testo con la definizione delle variabili (comando Esporta).

 

ADDVARIABLE                                                     ; addition of a variable

 DIM=NONE  Epsilon                                                       ; dimension of the variable, description

 Mt.Eps = sqrt(235. * gl.MPa / Mt.fy)                                                ; namevariable = expression      

ADDIFVARIABLE                                                     ; addition of a variable

 Cs.btw                                                            ; namevariable

 DIM=NONE  Rapporto larghezza-spessore per anima                   ; dimension of the variable, description

 if( El.CsType = 1 ) then Cs.btw = (Cs.h1 / Cs.tw)        ;

 elseif( El.CsType = 9 ) then Cs.btw = (Cs.h1 / Cs.tw)        ;

 elseif( El.CsType = 11 ) then Cs.btw = (Cs.h - 2*Cs.tf)/Cs.tw        ;

 elseif( El.CsType = 12 ) then Cs.btw = (Cs.h - Cs.tf)/Cs.tw        ;

 elseif( El.CsType = 13)  then Cs.btw = max((Cs.h - 2*Cs.tf)/Cs.tw, (Cs.b - 2*Cs.tw)/Cs.tf)        ;

 elseif( El.CsType = 26)  then Cs.btw = (max(Cs.h, Cs.b) - 2*Cs.t-2*Cs.r)/Cs.t        ;

 elseif( El.CsType = 35)  then Cs.btw = (Cs.h - Cs.tf -Cs.r)/Cs.tw        ;

 else                      Cs.btw = 999.        ;

ADDIFVARIABLE                                                     ; addition of a variable

 Cs.ClNw                                                            ; namevariable

 DIM=NONE  Classificazione a compressione: anima                ; dimension of the variable, description

 if( Cs.btw < 33. * Mt.Eps ) then Cs.ClNw = 1        ;

 elseif( Cs.btw < 38. * Mt.Eps ) then Cs.ClNw = 2        ;

 elseif( Cs.btw < 42. * Mt.Eps ) then Cs.ClNw = 3       ;

 else                      Cs.ClNw = 4        ;

ADDIFVARIABLE                                                     ; addition of a variable

 Cs.btf                                                            ; namevariable

 DIM=NONE  Rapporto larghezza-spessore per ala       ; dimension of the variable, description

 if( El.CsType = 1 ) then Cs.btf = 0.5 * (Cs.b-2.*Cs.r-Cs.tw) / Cs.tf        ;

 elseif( El.CsType = 9 ) then Cs.btf = max(0.5 * (Cs.btop-Cs.tw)/Cs.tftop, 0.5 * (Cs.bbot-Cs.tw)/Cs.tfbot)   ;

 elseif( El.CsType = 11 ) then Cs.btf = (Cs.b - Cs.tw)/Cs.tf        ;

 elseif( El.CsType = 12 ) then Cs.btf = 0.5*(Cs.b - Cs.tw)/Cs.tf        ;

 elseif( El.CsType = 13)  then Cs.btf = 1.        ;

 elseif( El.CsType = 26)  then Cs.btf = 1        ;

 elseif( El.CsType = 35)  then Cs.btf = 0.5 * (Cs.b -2.*Cs.r - Cs.tw)/Cs.tf        ;

 else                      Cs.btf = 999.        ;

ADDIFVARIABLE                                                     ; addition of a variable

 Cs.ClNf                                                            ; namevariable

 DIM=NONE  Classificazione a compressione: ala    ; dimension of the variable, description

 if( Cs.btf < 9. * Mt.Eps ) then Cs.ClNf = 1        ;

 elseif( Cs.btf < 10. * Mt.Eps ) then Cs.ClNf = 2        ;

 elseif( Cs.btf < 14. * Mt.Eps ) then Cs.ClNf = 3       ;

 else                      Cs.ClNf = 4        ;

ADDVARIABLE                                                     ; addition of a variable

 DIM=NONE  Classificazione in compressione          ; dimension of the variable, description

 Cs.ClN = max(Cs.ClNw, Cs.ClNf)                                                      ; namevariable = expression    

 

5. LE CONDIZIONI

 

Le verifiche libere consistono nel controllo di opportune condizioni, che normalmente sono delle disequazioni.

Ogni condizione è definita dalle seguenti cose:

 

1.Una espressione di variabili esistenti L posta a sinistra, il cui valore numerico sia vL.

2.Un operatore che può essere: "<", ">", "<=", ">=", "=", "!=", dove gli ultimi due operatori sono "eguale" o "diverso".

3.Una espressione di variabili esistenti R posta a destra, il cui valore numerico sia vR.

4.Una spiegazione di L ed una di R.

5.Una spiegazione della condizione.

6.Una stringa di testo che dice a quali entità la condizione (verifica) deve essere applicata.

7.Un "tipo" che nell'ambito di Sargon può essere al momento solo "Verifica".

 

L'esito della verifica è positivo, la verifica è soddisfatta, se la condizione è vera (1); l'esito della verifica è negativo, la verifica non è soddisfatta, se la condizione è falsa (0).

E' possibile defnire un coefficiente di sfruttamento.

Se la condizione è del tipo

vL < vR

vL <= vR

lo sfruttamento è definito da

e= vL/vR

Mentre se la condizione è del tipo

vL > vR

vL >= vR

lo sfruttamento è definito da

e= vR/vL

 

se il denominatore è nullo, lo sfruttamento è convenzionalmente posto eguale a 99.

Se le condizioni sono "=" o "!=" lo sfruttamento è 0 se la condizione è soddisfatta, 1.00001 se la condizione non è soddisfatta.

 

Per decidere a quali entità assegnare la verifica, ovvero a quale insieme di entità I, si usa una stringa di testo costituita da più sottostringhe separate da una virgola ",".

Le sottostringhe possono essere quelle della seguente tabella:

 

Stringa

Esempio

Si applica a

Be#

Be123

Elemento trave numero 123

Tr#

Tr123

Elemento biella 123

Nd#

Nd13

Nodo numero 13

Su#

Su88

Superelemento 88

Gr#

Gr8

Elementi e nodi del gruppo 8 (meglio usare o nodi o elementi*)

Cs#

Cs3

Tutti gli elementi che hanno la sezione numero 3

Ma#

Ma2

Tutti gli elementi che hanno materiale numero 2

Na*

NaBePrimoPiano

Tutti gli elementi il cui nome comincia con "BePrimoPiano"

Alln

Alln

Tutti i nodi

Allt

Allt

Tutti gli elementi biella

Allb

Allb

Tutti gli elementi trave

Allsu

Allsu

Tutti i superelementi

 

(*) Una verifica di solito o si applica a un nodo (tipicamente per verifiche di spostamento) o si applica a un elemento. Un gruppo da verificare conterrà quindi solo nodi o solo elementi.

 

Ad esempio, se si vogliono verificare con una certa condizione tutti gli elementi con sezione trasversale numero 2 e 7, la stringa completa sarà "Cs2,Cs7".

 

Le condizioni sono verificate per tutte le entità indicate dalla stringa e per tutte le combinazioni di carico.

Se  e solo se nelle espressioni L o R compaiono variabili con nome:

 

El.Ns

El.T2s

El.T3s

El.M1s

El.M2s

El.M3s

 

allora la verifica sarà eseguita anche (sugli eventuali elementi beam o superelementi presenti nell'insieme I), per tutte le combinazioni e per tutte le sezioni lungo lo sviluppo dell'elemento comprese tra 1 ed NSEZ, dove NSEZ è deciso dal comando Numero Sezioni.

In pratica le verifiche sono normalmente riferite all'elemento nel suo complesso. Verifiche sezionali (a livello di singola sezione) devono usare le azioni interne "di sezione" e non quelle globali dell'elemento.

 

6. LA STRUTTURA DELLE VERIFICHE

 

Per comprendere come funzionino le verifiche libere è bene avere idea dell'algoritmo che viene eseguito dal programma.

 

Il primo passo consiste nell'esaminare le condizioni presenti nel modello e capire a quali entità si riferiscono. Per ogni nodo, elemento biella, elemento trave, e superelemento, è così possibile sapere:

1.Se ci siano o no delle verifiche libere da eseguire.

2.Quali esattamente siano le verifiche da eseguire per ciascuna entità.

 

Stabilito questo il programma parte con le verifiche.

 

Esegue un ciclo sulle combinazioni e per ogni combinazione:

 Esegue un ciclo sui nodi.

         Prima di considerare le verifiche eventualmente esistenti su un nodo, fissa le variabili predefinite Nd. per il nodo e la combinazione

         Fa un ciclo sulle verifiche associate a quel nodo (se ci sono) e salva i risultati.

                 Esegue la verifica sul nodo.

         Fine del ciclo sulle verifiche.

 Fine del ciclo sui nodi

 Esegue un ciclo sulle bielle.

         Prima di considerare le verifiche eventualmente esistenti su una biella, fissa le variabili predefinite Mt. Cs. ed El. per la biella la combinazione

         Fa un ciclo sulle verifiche associate a quella biella  (se ci sono)e salva i risultati.

                 Esegue la verifica sull'elemento.

         Fine del ciclo sulle verifiche        

 Fine del ciclo sulle bielle

 Esegue un ciclo sulle travi.

         Prima di considerare le verifiche eventualmente esistenti su una trave, fissa le variabili predefinite Mt. Cs. ed El. per la trave la combinazione

         Fa un ciclo sulle verifiche associate a quella trave (se ci sono) e salva i risultati

                 Se la verifica è sezionale

                         Esegue un ciclo sulle sezioni

                                 Per ogni sezione fissa le variabili El.Ns, El.T2s, El.T3s, El.M1s, El.M2s, El.M3s

                                 Esegue la verifica per quella sezione

                         Fine del ciclo sulle sezioni

                 Se la verifica è elementare

                         Esegue la verifica sull'elemento

         Fine del ciclo sulle verifiche

 Fine del ciclo sulle travi

 Esegue un ciclo sui superelementi.

         Prima di considerare le verifiche eventualmente esistenti su un superelemento, fissa le variabili predefinite Mt. Cs. ed El. per il superelemento e la combinazione

         Fa un ciclo sulle verifiche associate a quel superelemento (se ci sono) e salva i risultati

                 Se la verifica è sezionale

                         Esegue un ciclo sulle sezioni del superelemento

                                 Per ogni sezione fissa le variabili El.Ns, El.T2s, El.T3s, El.M1s, El.M2s, El.M3s

                                 Esegue la verifica per quella sezione

                         Fine del ciclo sulle sezioni

                 Se la verifica è elementare

                         Esegue la verifica sull'elemento

         Fine del ciclo sulle verifiche

 Fine del ciclo sui superelementi

Fine del ciclo sulle combinazioni

 

Questo schema algoritmico è capace di coprire ogni esigenza di verifica che si possa porre.

Al termine della esecuzione, viene salvato un file binario .FCK che contiene i risultati delle verifiche.

 

Al momento attuale:

Le verifiche vengono eseguite per il combi set attivo.

Le verifiche vengono eseguite per tutte le combinazioni non solo per quelle selezionate.

Per ogni condizione, viene salvato il valore vL ed il valore vR associato alla entità/combinazione/sezione.

 

7. LE INFORMAZIONI DISPONIBILI DOPO LE VERIFICHE

 

Dopo aver eseguito le verifiche sono disponibili i seguenti comandi per la restituzione grafica dei risultati, a condizione che sia attiva la norma "FREE" (vedi comando Norma):

 

Inviluppo:        mappa a colori con gli sfruttamenti di inviluppo tenendo in conto solo le verifiche libere.

Massimo:        mappa a colori con i coefficienti di sfruttamento in una certa combinazione, tenendo in conto solo le verifiche libere,

Interroga:        interrogazione sui valori esatti dei coefficienti di sfruttamento e su altre informazioni come il numero di condizione di verifica che dà luogo allo sfruttamento, e vL e vR.

 

Se un elemento non è stato sottoposto ad alcuna condizione di verifica libera, esso è colorato in grigio.

 

Non esiste alcun tabulato relativo alle verifiche libere.

Invece, i report creati con il comando Report, considerano anche i risultati delle verifiche libere se al momento della creazione del report è attiva la norma FREE (comando Seleziona-Norma).