OPERAZIONI TRA CURVE (DIALOGO)

 

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 Questo dialogo consente di modificare la collezione di curve corrente, eliminando eventuali curve non ritenute rilevanti o aggiungendo nuove curve ritenute necessarie, tramite operazioni sulle curve esistenti.

 

 Per salvare le modifiche fatte sulle curve, occorre premere OK, quindi premere OK anche nel dialogo principale delle curve.

 

Eliminazione di una curva

 Per eliminare una curva dalla collezione, la si seleziona nell'elenco cliccandola con il mouse (verrà evidenziata in blu), quindi si preme il bottone Cancella curva.

 

Aggiunta di una nuova curva

 E' possibile aggiungere nuove curve compiendo operazioni su curve esistenti. Ad esempio, date una curva "A" e una curva "B", scelte tra quelle disponibili, potremo definire una nuova curva "C" data dalla differenza tra le prime due curve (si veda l'immagine seguente).

 

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 L'esempio suddetto è un caso molto semplice, che però può essere utilizzato per valutare l'interstorey drift, scegliendo ad esempio come curva A lo spostamento in direzione X del nodo inferiore di una colonna (TXN1(λ)) e come curva B lo spostamento in direzione X del nodo superiore della stessa colonna (TXN2(λ)). Le operazioni possono però essere anche più complesse: rimanendo nel campo degli spostamenti, ad esempio, potremmo fare la composizione degli spostamenti in direzione X e in direzione Y dei nodi citati, quindi fare la sottrazione delle loro risultanti: sqrt(TXN1(λ)2+TYN1(λ)2)-sqrt(TXN2(λ)2+TYN2(λ)2). Oppure potremo combinare curve di azioni interne, o ancora combinare curve relative a grandezze diverse. Si ricorda che le curve sono in funzione di lambda, che è il parametro di carico.

 

 Da un punto di vista operativo, occorre innanzitutto indicare le curve che si vogliono utilizzare, associandole alle variabili A, B, C, ecc. Sono disponibili fino a 6 variabili, che possono essere eventualmente rinominate, se necessario (ad esempio si può usare "x1", o "pippo" o "Area": per semplicità vengono proposti inizialmente i nomi A, B, C, D, E, F). Per associare una curva a una variabile, la si seleziona nella lista a sinistra e si preme il bottone <-- corrispondente alla variabile desiderata, ad esempio la A.

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 Se è necessaria una seconda curva, la si seleziona nella lista e la si associa, ad esempio, alla variabile B. E così via. Nell'esempio sottostante abbiamo definito due variabili A e B che sono le curve associate allo spostamento in direzione X dei nodi 9 e 7 (il nodo superiore e quello inferiore della colonna dell'esempio iniziale).

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 Si sceglie quindi se utilizzare le ascisse X o le ordinate Y delle curve. Nel primo caso sono le ascisse X a cambiare, mentre le ordinate Y rimangono invariate. Nel secondo caso si ha la situazione inversa.

 

 Definite le variabili, possiamo aggiungere la nuova curva. Indichiamo un nome (opzionale) e la dimensionalità della curva (se sottraiamo due curve relative allo spostamento, avremo una lunghezza; se dividiamo una forza per un'area, avremo uno sforzo, ecc.). Definiamo infine la formula della nuova curva: nell'esempio corrente, digiteremo A-B per indicare una sottrazione tra le curve A e B. Premendo il bottone Esegui, la nuova curva verrà aggiunta alla lista.

 

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 Premendo OK, torneremo al dialogo con la collezione delle curve, che includerà anche quella appena aggiunta e non conterrà più curve eventualmente eliminate. Premendo OK nel dialogo principale delle curve, salveremo le modifiche nel corrispondente file .pmc.

 

Note importanti

 La formula che definisce le operazioni tra curve, oltre alle variabili, agli operatori matematici, alle parentesi anche annidate, ecc. può contenere anche valori numerici. Tali valori possono essere adimensionali o dimensionali. Nel secondo caso, i valori vanno indicati nelle unità di misura correnti, e il programma sarà in grado di interpretarli correttamente, sulla base della dimensionalità delle curve utilizzate e della dimensionalità specificata per la curva risultante.

 Ad esempio, se vogliamo sottrarre 10mm a una curva di spostamento, potremo definire una nuova curva, avente come dimensionalità la lunghezza, tramite la formula A-10, dove la variabile A è la curva relativa allo spostamento nodale di un dato nodo, in una data direzione, mentre 10 verrà interpretato in millimetri, essendo questa l'unità corrente per le lunghezze. Se invece definiremo una curva 2*A, cioè pari al doppio di A, il programma sa che A ha la dimensionalità di una lunghezza e che la curva finale ha la dimensionalità di una lunghezza, quindi interpreterà il 2 come adimensionale, e non lo convertirà in caso di cambiamento di unità di misura.