COMANDO: Mesh-Travi e bielle-Snap su luogo...

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 Questo comando consente di variare le eccentricità esistenti degli elementi beam selezionati. Le eccentricità vengono variate, ovvero delle nuove eccentricità si sommano alle eccentricità già presenti (e generate in precedenza mediante un comando manuale o automatico). Il comando funziona in modo che alcuni punti notevoli dell’elemento giacciano su un luogo determinato dall’utente. I punti notevoli appartengono alla sezione iniziale (la sezione il cui baricentro coincide con il primo estremo dell’elemento, non con il primo nodo, ovvero con la sezione iniziale tenendo conto delle eccentricità) o alla sezione finale (la sezione il cui baricentro coincide con il secondo estremo dell’elemento, non con il secondo nodo). I punti notevoli del contorno della sezione assegnata agli elementi possono essere, a scelta:

il TOS (top of steel) della sezione;

il BOS (bottom of steel) della sezione;

il ROS (right of steel) della sezione;

il LOS (left of steel) della sezione.

 

Per ciascuna sezione si definiscono i punti precedenti nel seguente modo. Riferita la sezione ai suoi assi principali baricentrici 2 e 3, ogni punto del contorno della sezione ha coordinate x2 ed x3 rispetto al baricentro della sezione. Si noti che gli assi principali non sempre sono paralleli ai piatti (per esempio in una sezione ad L non lo sono).

Definiamo punto TOS della sezione il punto del suo contorno avente la coordinata x3 maggiore (in senso algebrico).

Definiamo punto BOS della sezione il punto del suo contorno avente la coordinata x3 minore (in senso algebrico).

Definiamo punto ROS della sezione il punto del suo contorno avente la coordinata x2 maggiore (in senso algebrico).

Definiamo punto LOS della sezione il punto del suo contorno avente la coordinata x2 minore (in senso algebrico).

 In una sezione è possibile che esistano più di un punto TOS (ed anche BOS, ROS e LOS), o anche dei lati aventi tale proprietà. In tal caso il programma considera uno dei punti avente la proprietà estremale (minima o massima coordinata), indifferentemente. E’ ovvio che in questi casi il comando ha senso a patto che il profilo sia orientato in modo che il luogo sia parallelo al lato  (per esempio una trave che si voglia sollevare per fare in modo che il suo estradosso – o TOS se l’asse 3 punta verso l’alto – arrivi ad una certa quota). Interi lati, in effetti, o più di un lato, possono definire zone TOS, BOS. LOS o ROS. Per il posizionamento dei profili ad L ad esempio è utile il punto LOS, che corrisponde allo spigolo ove i due lati esterni si incontrano. Tale punto è unico.

Ad esempio nelle travi reticolari è facile posizionare i diagonali realizzati con angolari semplici in modo che uno dei loro lati giaccia in un dato piano, ove saranno applicati piatti di collegamento.

Per i profili a T, C, I, H, esiste un  lato TOS. Per un profilo ad H doppiamente simmetrico esistono due lati ROS e due lati LOS.

Nella figura sottostante, convenzionale, i quadratini colorati indicano grossolanamente la zona del luogo corrispondente. Si noti che è fondamentale osservare la direzione ed il verso dell’asse 2. L’asse 3 è normale all’asse 2 con rotazione antioraria.

 

tosbosroslos

Rappresentazione schematica delle zone o dei punti TOS, BOS, LOS, e ROS

 

Per meglio comprendere il funzionamento del comando facciamo due esempi.

Consideriamo un insieme di travi secondarie con asse 3 diretto verso l’alto. Siano esse tutte di tipo IPE. Si desideri che il loro punto superiore giaccia sul piano z= 12345. Si esegue il comando dopo aver selezionato questi elementi, si sceglie “TOS” poi si dà il luogo z= 12345 specificando per l’equazione generale ax+by+cz=d, a=0, b=0, c=1, d=12345. Con l’aggiunta di questo comando, a partire dalla versione 9.00, la specificazione del TOS nel comando Edit-Multipiano è superflua. Per compatibilità con le versioni precedenti essa viene mantenuta, ma se si usa questo comando, essa è di fatto superflua.

Consideriamo ora una capriata con briglie ][  e aste di parete angolari semplici L 100x10 ed L60x6. Si orientano gli angolari in modo che uno dei loro lati sia parallelo al piano della capriata, ad esempio il piano dei nodi sia y=13450. A questo punto i baricentri degli angolari risultano complanari, ma ciò non è quanto avviene in realtà nel corso del montaggio. Infatti immaginando di apporre un piatto da 10mm tra i profili ][ delle briglie, noi vorremmo che i lati degli angolari paralleli al piano della capriata giacciano nel piano y=13450+5 (o in alternativa, a seconda della orientazione y=13450-5). Per ottenere un modello unifilare con questa proprietà si selezionino tutte le aste di parete, dato che il profilo è ad L si scelga “LOS”, e si specifichi il piano y= 13455. Il comando fa in modo che il punto LOS di tutti i profili scelti, ovvero lo spigolo delle L, giaccia nel piano y=13455, realizzando così l’unione desiderata. E’ da notare che eventuali eccentriicità assiali già presenti, dato che l’aggiunta è normale all’asse esistente, si conservano.

 

Questo comando è molto potente e serve a preparare il modello per il successivo lavoro sui collegamenti, ed anche a raffinare il modello di calcolo per tenere conto delle inevitabili eccentricità di montaggio. Alla esecuzione del comando compare un opportuno dialogo che consente di specificare il luogo (ad hoc o scelto tra i luoghi esistenti), sul quale dovranno giacere i punti desiderati (TOS, o BOS, o ROS, o LOS) delle sezioni terminali degli elementi beam selezionati.

 

Tipo: modale.

Destinazione: documento.